Chi sono

Sono sempre stata un’appassionata delle materie scientifiche. Biologia è un indirizzo di studi estremamente ampio e diversificato, quanto lo sono tutte le specie viventi presenti su questo pianeta. La biologia insegna che viviamo all’interno di ecosistemi, e che il benessere o malessere di un individuo è indissolubilmente legato al contesto in cui vive. Alla fine del primo anno decisi di proseguire, accantonando quella prima scelta. Tra tutte le materie, mi appassionai al corpo umano e al suo funzionamento, in particolare al sistema nervoso: ero affascinata e incredibilmente attratta dal “cervello” umano (termine improprio per cui chiedo venia al mio professore di anatomia, encefalo è il termine corretto!), quest’organo che, oltre a guidare e controllare le principali funzioni del nostro organismo, è sede del nostro essere. Il nostro organo più complesso. O così si credeva almeno…

Lo studio della neurobiologia porta a mettere in relazione la fisiologia della comunicazione sensoriale, con le reazioni chimiche ed enzimatiche delle cellule, dei tessuti e degli organi, fino ad arrivare ai comportamenti dell’individuo. La borsa di studio per il dottorato in neuroscienze aveva avviato una carriera che avrebbe dovuto indirizzarmi verso un destino di ricercatrice chiusa all’interno di un laboratorio. Per quanto però amassi la ricerca, sentivo spegnersi dentro di me una fiamma: mi mancava la relazione con gli esseri umani. Quel desiderio di curare le persone era riemerso di prepotenza. Lasciai il dottorato di ricerca e mi rimisi a studiare. All’epoca a biologia non esisteva ancora il corso di laurea in scienze della nutrizione, per cui cominciai a seguire dei corsi per diventare una nutrizionista. Da allora non ho più smesso di studiare. Negli ultimi anni inoltre gli studi scientifici hanno permesso di scoprire che il nostro organismo soggiace al controllo non di uno, bensì di due cervelli: uno nella testa e l’altro nell’intestino.

La scoperta del microbiota intestinale ha permesso di capire nuove cose sul funzionamento del corpo umano, destabilizzando le nostre conoscenze, e illuminando la comunità scientifica su numerosi processi fisiologici e patologici (le nuove scoperte non portano mai a soluzioni definitive, ma aprono nuove frontiere che porteranno ad altri studi e approfondimenti: data la complessità dell’essere umano la ricerca biologica e medica non avranno mai fine, teniamolo sempre a mente). Non posso nascondervi che queste nuove scoperte mi hanno travolta ed entusiasmata. In parallelo al lavoro in studio con i clienti/pazienti, proseguo un continuo studio di aggiornamento che mi permette di aiutare le persone in modo sempre più efficace.